Joseph Blog

środa, 10 października 2007


Arrivo in questo paludoso laghetto a 30km a sud di Vienna direttamente dal Belgio per partecipare al Campionato Europeo Laser riservato ai "vecchietti" over 35 anni. Altri 1300km dati in pasto al mio Kangoo. Li ho fatti sciolti. A 110 all'ora riesco a fare quasi 19 km con un litro pur avendo la barchetta sopra il tetto. Scarico la barca e monto la tenda in un piccolo campeggio confinante al circolo. Scaramanticamente rifaccio le stesse cose fatte a Nieuwpoort. Poi mi iscrivo e faccio non senza problemi i controlli di stazza: la parte alta porta i segni del vento belga. E' flessa. Imploro. Passa.
Il giorno dopo c’è la pratic-race, una regata di prova per sondare il campo di regata. Alla una usciamo tutti. Gli standard sono circa 70. Il laghetto ha una profondità di poco più di un metro e l’acqua di color marrone. La regata ha inizio. Vento da nord-ovest. Tiro un bordo a terra, giro quarto assieme ad un gruppetto di 10. Mi do una sberla per capire se sto sognando o meno. La guancia brucia. Poi tutti e dieci ci dirigiamo verso la boa sbagliata sotto grandi sorrisi degli inseguitori. Amen. Per fortuna era solo un test.
L’indomani è il primo giorno di regata ma il vento non sale. Calma piatta. Ammazzo il tempo scambiando quattro chiacchiere nel mio cazzuttissimo inglese con qualche velista straniero. Alla sera sono comunque stracotto e vado a nanna alle 21 dopo aver letto mezzo capoverso di Pennac.
Il secondo giorno è la fotocopia del primo. Zero assoluto di vento. Il nervosismo sale. Verso le 3 del pomeriggio un bel fronte nero si avvicina da sud-est. Dovrebbe arrivare il vento ed invece arriva una tempesta di grandine e raffiche a 50 nodi che per poco non fa volare le barche e la mia tenda (povera tenda!).
Terzo giorno finalmente si regata. Un bel venticello di 12/16 nodi da SSW ci fa svolgere 3 prove. Io mi piazzo 12, 7 e 7. Il ricordo del bruciore sulla guancia m’evita di rifare il gesto. Tutto però mi sembra troppo bello.
Quarto giorno. Il vento c’è ma e leggero. La direzione è sempre quella. Tra me e me ho un po’ di paura. Le abilità tattiche non sono il mio forte e le condizioni “shifty” sono la mia bestia nera. Nella prima prova chiudo 23. Sono comunque felice.Il vento rinforza e gira leggermente a sinistra. Parte la seconda prova, giro la prima boa terzo. Terzo! Poi inizio a cagarmi sotto. Ma tengo. La bolinetta finale è un calvario. I due inseguitori spaiano. Termino terzo per un metro. Sono in paradiso. Terza prova il vento cala di brutto. Canno completamente la partenza, sbaglio bordi e sono completamente fuori fase. Chiudo merdesimo. 44.
Quinto ed ultimo giorno. Sono 11 in classifica. Roba da panico. Il vento è abbastanza sostenuto da Sud. Partiamo. Boa di bolina giro 5. Ansia. Resisto agli attacchi di lasco. Dietro di me c’è un numeroso gruppo di bestie feroci. Arrivo alla seconda boa e un crucco mi urla che è interno. Mi giro e lo guardo. In quel momento arriva un’onda sbilenca. Scuffio come un coglione e perdo tutto. Finisco 17. Seconda prova il vento cala. Ahia. Limito i danni e sono circa sulla 10^ posizione quando una testa di cazzo con mure a sinistra mi entra in barca. Bestemmie. Termino 23. Lo protesto e vinco. Vittoria amara.
Alla fine sono tredicesimo. Mai avrei pensato tanta grazia. Ora si riparte. Destinazione Lignano. Campionato di Distretto.

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